Software Libero ed etica
Software Libero e Etica Hacker
Ho scelto il tema del software libero e l’etica hacker, perché non conoscevo affatto il vero significato di queste due parole, e leggendo mi sono appassionata molto, forse perché convinzioni che avevo da molto tempo, leggendo, sono svanite.
Non avrei mai, per esempio, pensato che il termine “Software libero” del quale una vaga idea in mente l’avevo, (per vaga idea intendo dire “programma scaricabile gratuitamente e di accesso pubblico” ) potesse avere a che fare con il termine “ Hacker”, che invece vedevo come “aggettivo”, per indicare quelle persone che impropriamente si impossessavano di informazioni, definiti da molti pirati informatici. Quando ho letto che il termine Software libero era invece stato inventato dal primo grande hacker Richard Stallaman, e che aveva inventato questo termine perché negli anni Sessanta le grandi industrie di computer stavano incominciando a considerare il software come un vero e proprio prodotto industriale, anziché un qual cosa in più che si trovava all’interno del computer, ho deciso di approfondire questo argomento. Ciò che mi ha fatto capire quale era la vera importanza del software libero, sono state proprio le idee iniziali di Richard Stallman che definisce il Software libero come “un qualcosa costituito da idee” e un “modo per scrivere pensieri, un’astrazione”. Ho riflettuto a lungo su questo pensiero, e alla fine ho convenuto che l’idea che il software non dovesse essere a pagamento, era totalmente corretta. Effettivamente voleva far trasparire un’idea di “Libertà“: dare un prezzo a idee, pensieri, novità non era una cosa morale. Da qua le mie idee riguardanti gli hacker si sono subito ribaltate visto che li “percepivo” come persone amorali e senza rispetto, mentre in realtà erano gli “altri” a non avere rispetto e voler lucrare su un qualcosa di astratto.
Continuando a leggere e documentarmi mi sono resa conto che il software libero ha contribuito molto anche nelle ricerche tecnologiche poiché ogni ricercatore poteva inviare a un altro ricercatore il proprio codice software, così sicuramente anche il software si sarebbe sviluppato più rapidamente, e ciò sarebbe stato utile a tutti. Ed è stato proprio grazie a questi software liberi che Internet si è arricchita di molteplici funzionalità, utilizzabili adesso da TUTTI noi! Gli hacker, ma anche ricercatori, studenti.. potevano così collaborare tutti insieme a rendere migliore un qual cosa che poi sarebbe stata utile per una comunità, e la cosa fondamentale e brillante, a mio parere, è che tutto questo non veniva fatto a scopo di lucro, ma solo per DIFFONDERE l’informazione e arricchire ognuno di noi.
Infine ciò che realmente ha fatto cambiare la mia opinione è stato quando ho letto del secondo più importante Hacker, Linus Torvalds, creatore del sistema operativo (che dà funzionalità di base al computer) Linux. Leggere che egli aveva progettato questo sistema operativo, adattandolo ai piccoli pc, dunque pc che possedeva la popolazione e non grossi computer posseduti solo da grandi aziende, e che inoltre aveva reso PUBBLICO e GRATUITO ciò che aveva creato è stato molto interessante. Mi ha colpita veramente molto questo spirito di “informazione per tutti” e CONDIVISIONE, ritenuto da loro più importante del guadagno, visto che ciò che creano è gratuito.
Dopo tutto questo, mi sono resa conto dell’importanza e dell’utilità di utilizzare un software libero piuttosto che un software proprietario. Innanzitutto ho compreso che comprando un software non stavo contribuendo a migliorare la società in cui viviamo, o a sollecitare l’innovazione ma stavo solo “arricchendo un paese che non era il mio, e un qualcuno che di soldi ne aveva già molti”, cosa a cui prima non avevo minimamente pensato.
Ho capito invece che scaricando un software libero, oltre al fattore economico a mio favore, dato che non devo pagarlo, contribuivo “ad elevare la felicità interna lorda ed anche il prodotto interno lordo di molti paesi, inclusi il proprio” (cit. A.F.). Questa cosa risulta per me molto educativa e di vitale importanza.
Altra cosa a cui non avevo pensato ma che ritengo importante, e esempio molto diretto e incisivo, è che se mentre sto usando un programma, ho dei problemi ad usarlo e vorrei chiedere aiuto ad un amico, ma il programma che sto usando è di tipo proprietario e il mio amico non lo ha, o lui lo compra oppure non potrà aiutarmi, sebbene lui si possa intendere di informatica; mentre se stessi usando un “ software libero” egli potrebbe, in qualche modo, cercare di aiutarmi, senza l’obbligo di spendere soldi.
Detto ciò, e essendo consapevole della mia non abilità informatica, mi sarà sicuramente utile utilizzare programmi accessibili A TUTTI.
Credo però che la mia idea sbagliata sugli hacker, se pur ignorante in materia, sia stata da me assimilata così, perché L’INFORMAZIONE nella società di oggi non è ben divulgata, ma spesso viene contraffatta, denaturata e travisata dai media.
Penso inoltre che l’idea di rete e computer per noi, in questi tempi, non sia quella che è adesso l’idea di rete per un hacker. Per loro la rete è come un tesoro, è come un libro, da cui puoi imparare cose “tecniche” , provare emozioni, ma sopratutto rendere pubblico ciò che pensi possa aiutare il prossimo. La rete viene vista come fosse un manuale ricco di nozioni utili per essere sempre aggiornati e informati.
Mi è stato difficile apprendere a pieno le totali funzioni di un software e ciò che realmente tenta di fare un hacker, ma nonostante tutto, ciò che mi è rimasto più impresso è l’idea di CONDIVISIONE DELL’INFORMAZIONE, e l’etica hacker basata sul concetto di cooperazione e condivisione del sapere, avente come legge essenziale Il diritto illimitato all’informazione.
Da Laboratorio Online Permanente
Ho scelto il tema del software libero e l’etica hacker, perché non conoscevo affatto il vero significato di queste due parole, e leggendo mi sono appassionata molto, forse perché convinzioni che avevo da molto tempo, leggendo, sono svanite.
Non avrei mai, per esempio, pensato che il termine “Software libero” del quale una vaga idea in mente l’avevo, (per vaga idea intendo dire “programma scaricabile gratuitamente e di accesso pubblico” ) potesse avere a che fare con il termine “ Hacker”, che invece vedevo come “aggettivo”, per indicare quelle persone che impropriamente si impossessavano di informazioni, definiti da molti pirati informatici. Quando ho letto che il termine Software libero era invece stato inventato dal primo grande hacker Richard Stallaman, e che aveva inventato questo termine perché negli anni Sessanta le grandi industrie di computer stavano incominciando a considerare il software come un vero e proprio prodotto industriale, anziché un qual cosa in più che si trovava all’interno del computer, ho deciso di approfondire questo argomento. Ciò che mi ha fatto capire quale era la vera importanza del software libero, sono state proprio le idee iniziali di Richard Stallman che definisce il Software libero come “un qualcosa costituito da idee” e un “modo per scrivere pensieri, un’astrazione”. Ho riflettuto a lungo su questo pensiero, e alla fine ho convenuto che l’idea che il software non dovesse essere a pagamento, era totalmente corretta. Effettivamente voleva far trasparire un’idea di “Libertà“: dare un prezzo a idee, pensieri, novità non era una cosa morale. Da qua le mie idee riguardanti gli hacker si sono subito ribaltate visto che li “percepivo” come persone amorali e senza rispetto, mentre in realtà erano gli “altri” a non avere rispetto e voler lucrare su un qualcosa di astratto.
Continuando a leggere e documentarmi mi sono resa conto che il software libero ha contribuito molto anche nelle ricerche tecnologiche poiché ogni ricercatore poteva inviare a un altro ricercatore il proprio codice software, così sicuramente anche il software si sarebbe sviluppato più rapidamente, e ciò sarebbe stato utile a tutti. Ed è stato proprio grazie a questi software liberi che Internet si è arricchita di molteplici funzionalità, utilizzabili adesso da TUTTI noi! Gli hacker, ma anche ricercatori, studenti.. potevano così collaborare tutti insieme a rendere migliore un qual cosa che poi sarebbe stata utile per una comunità, e la cosa fondamentale e brillante, a mio parere, è che tutto questo non veniva fatto a scopo di lucro, ma solo per DIFFONDERE l’informazione e arricchire ognuno di noi.
Infine ciò che realmente ha fatto cambiare la mia opinione è stato quando ho letto del secondo più importante Hacker, Linus Torvalds, creatore del sistema operativo (che dà funzionalità di base al computer) Linux. Leggere che egli aveva progettato questo sistema operativo, adattandolo ai piccoli pc, dunque pc che possedeva la popolazione e non grossi computer posseduti solo da grandi aziende, e che inoltre aveva reso PUBBLICO e GRATUITO ciò che aveva creato è stato molto interessante. Mi ha colpita veramente molto questo spirito di “informazione per tutti” e CONDIVISIONE, ritenuto da loro più importante del guadagno, visto che ciò che creano è gratuito.
Dopo tutto questo, mi sono resa conto dell’importanza e dell’utilità di utilizzare un software libero piuttosto che un software proprietario. Innanzitutto ho compreso che comprando un software non stavo contribuendo a migliorare la società in cui viviamo, o a sollecitare l’innovazione ma stavo solo “arricchendo un paese che non era il mio, e un qualcuno che di soldi ne aveva già molti”, cosa a cui prima non avevo minimamente pensato.
Ho capito invece che scaricando un software libero, oltre al fattore economico a mio favore, dato che non devo pagarlo, contribuivo “ad elevare la felicità interna lorda ed anche il prodotto interno lordo di molti paesi, inclusi il proprio” (cit. A.F.). Questa cosa risulta per me molto educativa e di vitale importanza.
Altra cosa a cui non avevo pensato ma che ritengo importante, e esempio molto diretto e incisivo, è che se mentre sto usando un programma, ho dei problemi ad usarlo e vorrei chiedere aiuto ad un amico, ma il programma che sto usando è di tipo proprietario e il mio amico non lo ha, o lui lo compra oppure non potrà aiutarmi, sebbene lui si possa intendere di informatica; mentre se stessi usando un “ software libero” egli potrebbe, in qualche modo, cercare di aiutarmi, senza l’obbligo di spendere soldi.
Detto ciò, e essendo consapevole della mia non abilità informatica, mi sarà sicuramente utile utilizzare programmi accessibili A TUTTI.
Credo però che la mia idea sbagliata sugli hacker, se pur ignorante in materia, sia stata da me assimilata così, perché L’INFORMAZIONE nella società di oggi non è ben divulgata, ma spesso viene contraffatta, denaturata e travisata dai media.
Penso inoltre che l’idea di rete e computer per noi, in questi tempi, non sia quella che è adesso l’idea di rete per un hacker. Per loro la rete è come un tesoro, è come un libro, da cui puoi imparare cose “tecniche” , provare emozioni, ma sopratutto rendere pubblico ciò che pensi possa aiutare il prossimo. La rete viene vista come fosse un manuale ricco di nozioni utili per essere sempre aggiornati e informati.
Mi è stato difficile apprendere a pieno le totali funzioni di un software e ciò che realmente tenta di fare un hacker, ma nonostante tutto, ciò che mi è rimasto più impresso è l’idea di CONDIVISIONE DELL’INFORMAZIONE, e l’etica hacker basata sul concetto di cooperazione e condivisione del sapere, avente come legge essenziale Il diritto illimitato all’informazione.
Da Laboratorio Online Permanente